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Articoli Sul Gruppo

Di seguito potrai trovare degli articoli pubblicati sul giornale  "L'Arena di Verona" sui Presepi di San Bortolo.

Articoli Presepe di Pasqua

PASQUA 2011

Legno ed entusiasmo La croce dei giovani porta un messaggio.

SELVA DI PROGNO. Mesi di lavoro per l'opera
«È un segno di fede per gli adulti: non siamo tutti a "valori zero"»
​.

Da Natale a Pasqua, condividendo assieme un cammino di riflessione, di fede e di amicizia che si è concretizzato in due segni offerti alla comunità parrocchiale: un grande presepe interattivo a dicembre e un crocifisso gigantesco per questa settimana di Passione.
Protagonisti e autori la ventina di giovani tra i 15 e i trent'anni che hanno scelto questa forma di espressione e di partecipazione coinvolgendosi e creando i presupposti anche per aggregare altri.
Appena oltre la porta d'ingresso della chiesa parrocchiale di San Bortolo delle Montagne un crocifisso alto sei metri con le braccia distese di tre metri accoglie i fedeli e introduce al mistero pasquale della morte e risurrezione. «All'ombra della croce» è il titolo della realizzazione, «nata dalla voglia di stare insieme che è continuata anche quando abbiamo smontato il presepio», racconta Giuseppe Anselmi a nome del gruppo, «e così abbiamo trasformato la chiesa nel nostro laboratorio».
Assemblando delle assi hanno creato la croce, dandole i giusti ritocchi per farla sembrare un solido pezzo unico di tronco, aiutati in questo da uno di loro, Marco Caliaro, di professione falegname. Poi è stata la volta del Cristo costruito con un puzzle di legni ricavati dalle legnaie del paese, recuperando tronchi di sambuco, di ciliegio, di castagno, fino alla testa, l'elemento più caratteristico costituito da una radice di una pianta a cui i giovani non sono ancora riusciti a dare un nome, mentre sono di cassia i rami intrecciati per la corona di spine.
Per un mese la croce, priva di Cristo e con accanto gli strumenti della Passione è stata adagiata nella navata centrale della chiesa come preparazione alla Pasqua e per questa settimana, con il Cristo inchiodato, è stata innalzata in un'ambientazione di piante e frasche che riproduce i dintorni boscosi del paese. Su un lato è stato anche ricavato il Santo Sepolcro, ricostruito con pietre del posto, con il sudario piegato in un angolo. I sacerdoti dell'Unità pastorale della Lessinia orientale, di cui la parrocchia fa parte, sono rimasti colpiti dal lavoro dei giovani e sono intenzionati a lasciare sul posto la croce anche oltre il tempo pasquale e con la prospettiva di trasferirla a tappe nelle parrocchie dell'Unità.
I giovani, che non sono più solo di San Bortolo, ma arrivano anche da Bolca e Vestenanova, raccontano con entusiasmo: «Mi sono aggiunto al gruppo dopo aver visto il capolavoro che era stato creato per Natale e ho voluto partecipare a questa nuova realizzazione», dice Danilo. «Per me che c'ero da prima è stato un piacere vedere il gruppo allargarsi e crescere», conferma Mauro e Amedeo aggiunge: «Venivamo qui alla sera, il lavoro o lo studio: non era una fatica ma una soddisfazione stare insieme e vedere crescere il progetto». «Il risultato è per noi anche una testimonianza di fede, far capire agli adulti che non è vero che tutti i giovani siano lontani ed estranei ai valori cristiani», precisa Gloria.
Hanno sistemato accanto alla croce anche un quaderno perché i visitatori lascino le loro impressioni: «Tutto è partito dal nulla», hanno scritto sul frontespizio e si aspettano di essere riusciti a trasmettere il molto che hanno dentro e che li unisce.


V. Z.

PASQUA 2012

A San Bortolo è nato il «Presepe Pasquale».

SELVA DI PROGNO. Una bella iniziativa del gruppo adolescenti. Hanno creato l'allestimento «Punta al Paradiso» che aiuta a riflettere sul mistero della resurrezione.

 

Selva di Progno. Non c'è stata pausa nel gruppo di una trentina di adolescenti e giovani che ha messo in scena, nella chiesa parrocchiale di San Bortolo delle Montagne, il mistero pasquale della morte e della risurrezione. È infatti lo stesso gruppo che da anni allestisce il presepe a Natale e che l'anno scorso ha esposto il gigantesco Crocifisso realizzato con legname di recupero. In continuità con quell'iniziativa propone anche per queste festività pasquali l'allestimento «Punta al Paradiso», quello che definiscono «un presepe pasquale», con la croce, il sepolcro vuoto e numerosi altri simboli che aiutano a riflettere sul mistero di fede. «Con l'auto dei sacerdoti dell'Unità pastorale della Lessinia orientale, a cui sono aggregate sette parrocchie», precisa Giuseppe Anselmi che coordina il gruppo di giovani, «abbiamo riflettuto e discusso molto sul comandamento “Non uccidere”, sul quale abbiamo voluto centrare il tema di questa Pasqua», spiega. Ancora una volta il grande Crocifisso, alto sei metri e che arriva a tre metri con le braccia distese, accoglie i fedeli all'ingresso della chiesa, in un'ambientazione che i giovani hanno voluto ricca di simboli e di segni di riflessione. Un fiume di angolari in plastica nera, scarti di lavorazione industriale, rappresentano la moltitudine delle morti violente che crescono nell'indifferenza e si placano solo ai piedi della croce, che è piantata in un giardino che i bambini faranno fiorire nella sera della vigilia di Pasqua con centinaia di vasi fioriti. Anche gli alberi secchi e spogli saranno addobbati con fiori multicolori realizzati dalle donne del paese per significare il tema della risurrezione e della rinascita della vita anche naturale. La parte più elaborata, dopo la croce, è il sepolcro, chiuso da una pesante pietra in rosso ammonitico, che sarà tolta durante la veglia pasquale con l'annuncio della risurrezione: al suo interno la ricostruzione secondo la descrizione evangelica del sepolcro vuoto e un tavolino con dei foglietti bianchi sui quali ogni visitatore potrà lasciare un pensiero, una preghiera, una richiesta. Tutto l'allestimento ha richiesto un paio di mesi, sfruttando il tempo serale, dopo una giornata di studio o lavoro: in realtà i preparativi continuano perché i giovani stanno realizzando delle artistiche candele con la cera consumata e raccolta nei mesi scorsi tra le famiglie e le parrocchie: ne hanno già confezionate un migliaio e dopo la benedizione saranno a disposizione dei fedeli con offerta libera da destinare alle opere parrocchiali. È stato fatto anche un accurato restauro alle pareti interne e agli altari della chiesa, con tinteggiatura e pulizia dei marmi per accogliere degnamente l'intera comunità in occasione della Pasqua e i tanti visitatori che sono attesi: infatti il «presepe pasquale» resterà allestito fino a settembre, «esempio di laboratorio attorno alla croce», lo definiscono i giovani autori, a cui piace «accogliere e ripartire dalla vita, sul modello della frase di Gesù al buon ladrone che abbiamo voluto impressa sullo sfondo: Oggi sarai con me in Paradiso», concludono.
V. Z.

PASQUA 2013

Nel «Presepe» di San Bortolo la passione e la morte di Gesù.

SELVA DI PROGNO. Una versione «pasquale» della Natività, realizzata dai giovani dell'Unità pastorale della Lessinia est
Su modello di quella natalizia, la rappresentazione riproduce le ultime ore di Cristo, fino al sepolcro È visitabile dalla settimana Santa fino all'autunno.

 

Hanno smontato il presepe e si sono messi subito all'opera per la Pasqua, così è pronto, per il terzo anno, nella chiesa parrocchiale di San Bortolo, l'allestimento che i giovani chiamano del «presepe pasquale». È un'elaborazione sul modello del presepe natalizio ma incentrata, invece che sulla grotta, sui pastori e sui Re Magi, sulla Sacra Passione e sulla morte di Gesù. Vi ha lavorato per oltre due mesi il gruppo che unisce una trentina di adolescenti e giovani - ma anche adulti - delle sette parrocchie dell'Unità pastorale della Lessinia orientale, coordinati da Giuseppe Anselmi. Si sono divisi in due gruppi: uno di laboratorio (dove creano candele, gadget: tutto quanto può essere utile per ricavare qualcosa da destinare alle opere parrocchiali); e un altro che lavora all'allestimento del presepe pasquale. Si dedicano con passione al progetto «perché non ci aiuta solo a riflettere ma serve anche a cementare l'amicizia e a mostrare che un paese, che per il suo isolamento geografico potrebbe essere considerato con le porte chiuse, è invece un paese con le braccia aperte, accoglienti», dicono Claudio, Lisa, Danilo, Valentina, Paola, Laura, Nadia, Chiara, Enrico, Marco, Isaia, Mirco e Nicola. Sono solo alcuni dei tanti, studenti o lavoratori, che hanno innalzato il grande Crocifisso, alto sei metri e che arriva a tre metri con le braccia distese, in un'ambientazione che i giovani hanno voluto ricca di simboli. Il «presepe pasquale» accoglie i fedeli all'ingresso della chiesa, dov'è stato creato un percorso che riproduce quello di Gesù: dalla sera nell'orto degli olivi fino al pomeriggio della crocifissione e della morte. Sono stati usati rami d'olivo, legno e cartongesso per ricostruire le rocce del monte e la grotta della prigione e del sepolcro. Lì, la grande pietra in rosso ammonitico, portata in chiesa a forza di braccia da sette volontari, indica la grotta del sepolcro dove i fedeli sono invitati a deporre un biglietto con le proprie riflessioni di fede. I fiori di carta crespa saranno personalizzati con i nomi dei visitatori e faranno parte del successivo addobbo della navata della chiesa perché il presepe pasquale, che ha aperto i battenti con le celebrazioni del giovedì santo, resterà visitabile fino al prossimo autunno quando si comincerà a smontarlo per pensare al nuovo allestimento natalizio. «È la nostra riposta all'invito di Papa Francesco a “non aver paura di andare avanti”», dicono i giovani, «una proposta che accoglierà anche d'estate villeggianti e turisti, perché sia testimonianza del nostro impegno». Il lavoro in questi mesi si è concretizzato anche nel completamento del restauro e della sistemazione della casa parrocchiale, attrezzata per l'accoglienza di gruppi fino a una trentina di persone: «Da gennaio abbiamo già accolto amici di Sommacampagna, San Bonifacio e Bovolone. Mettiamo a disposizione la struttura per campi scuola e ci rendiamo disponibili ad assistere e a mostrare le nostre attività. San Bortolo è stata definito il paese capitale del presepe, sinonimo di semplicità e accoglienza, ed è quello che ci proponiamo tutto l'anno con le nostre iniziative».

 

V.Z.

PASQUA 2014
San Bortolo fa festa col presepe pasquale

In un tunnel le immagini raccontano la «Passione»

 

Anche per quest'anno il gruppo di giovani e adolescenti, che realizza il presepe di San Bortolo delle Montagne, ha riflettuto sulla Pasqua e predisposto quello che chiamano il presepe pasquale.
Diretti da Giuseppe Anselmi, si sono dedicati per un paio di mesi, appena smobilitato il presepe natalizio, per lavorare su quello pasquale con il tema: «Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente e santo è il suo nome».
L'ispirazione, dettata dal tema biblico della misericordia di Dio, è stata espressa tramite la grande croce di sei metri e da quest'anno anche al grande risalto che viene dato al sepolcro.
I fedeli sono accolti all'interno della chiesa da un percorso dentro un tunnel, con una sequenza che racconta i momenti forti della passione, morte e risurrezione di Cristo. Per realizzare la sequenza è stata coinvolta l'intera comunità: dai bambini delle scuole dell'infanzia ed elementare, al centro per disabili del Ceod, ma anche altre persone adulte che si sono dichiarate disponibili a partecipare, sia del paese di San Bortolo sia delle altre comunità dell'Unità pastorale della Lessinia orientale.
A tutti è stato chiesto di rappresentare su tela e con la tecnica che meglio gradivano, momenti di vita del tema pasquale come l'ultima cena, la passione, l'incontro di Gesù con sua madre, la morte e la manifestazione ai discepoli increduli una volta risorto dai morti.
Alla fine del percorso guidati dalle opere pittoriche si arriva al sepolcro, una grotta scavata nella roccia, come nel racconto biblico e ben rappresentata da pareti in cartongesso, mentre all'esterno del percorso è ricreato con alcune piante di ulivo l'orto del Getzemani.
Alla fine della visita ogni fedele può prendere dalla cesta, messa ai piedi della croce, un biglietto da portare a casa, un pensiero sul perdono e la misericordia di Dio.
Chi vorrà potrà anche lasciare una propria riflessione, un commento, un pensiero sul libro dei visitatori aperto sul leggio.
Anche quest'anno sono a disposizione dei ricordi (crocifissi, candele e altro) realizzati dai giovani del gruppo del presepio di San Bortolo, che si sono impegnati per destinare il ricavato al restauro della facciata della chiesa e ai problemi strutturali della porta principale.
Il gruppo ha un proprio sito (www.presepedisanbortolo.com) e mette a disposizione una pagina Facebook (Gruppo Presepe San Bortolo) da dove è possibile ricavare altre informazioni.

 

V.Z.

PASQUA 2015
Al presepe pasquale la vita e la resurrezione

Realizzato dai giovani del gruppo San Bortolo è composto da due piani da deserti e giardini

 

Per il quinto anno un «presepe pasquale» accoglierà i fedeli nella chiesa di San Bortolo, allestimento che introduce alla Pasqua e fa riflettere su di essa. Lo hanno organizzato i giovani del Gruppo presepe di San Bortolo, che allestiscono il presepio natalizio ma già da metà febbraio sono al lavoro per la nuova opera.
Quest'anno si sono superati realizzando una struttura su due piani, utilizzando la grande croce monumentale degli anni precedenti, alta sei metri ma, sotto la collina del Golgota, vi saranno una tomba vuota e una ancora con la salma, per mettere a confronto la condizione umana di Gesù con quella del Risorto.
Il presepe sarà aperto domani sera e sarà visitabile fino al 30 settembre. «È tutto pronto, mancano solo pochi dettagli e l'arrivo di tre statue. Ci sarà la figura di Cristo risorto e due fedeli, un uomo e una donna inginocchiati e colpiti dall'apparizione», spiega Giuseppe Anselmi che coordina il gruppo di una decina di persone che hanno lavorato al progetto. Ad essi si sono aggregati una ventina di giovani impegnati nel laboratorio della vecchia canonica dove realizzano candele, gadget in legno, vasetti di marmellate, un mercatino solidale per ricavare qualcosa da destinare alle opere parrocchiali. «Teniamo quanto serve per le spese e il resto va tutto in beneficenza, dall'adozione a distanza di una bambina in Bolivia, all'aiuto a una casa famiglia di Brentino Belluno», aggiunge Anselmi.
Quest'anno il presepe mostra la differenza fra morte e vita, con una parte a deserto, dov'è piantata la croce con il Cristo morente, e una a giardino fiorito dove scorre l'acqua, che richiama la vita. Il giardino dell'apparizione è stato creato utilizzando tronchi di ulivi secolari. Sulla parete di roccia che custodisce il sepolcro, chiuso da una grossa pietra di calcare rosso, c'è sia l'opera grafica di Omar Finetto, giovane di Badia che ha realizzato un Cristo morente, sia il volto del Risorto dipinto da Roman Roncari. Attorno saranno appese farfalle di carta sulle quali i fedeli potranno scrivere i loro pensieri. «Al progetto lavorano persone che ci mettono entusiasmo e passione e che ci aiutano a non far mancare ogni anno il nostro contributo a un percorso di fede, di amicizia e solidarietà». I giovani, infatti, ogni sera, da febbraio a Pasqua, restano fino a tardi in chiesa per creare l'opera.

 

V.Z.

PASQUA 2016
I giovani mettono in scena il Giubileo

Smontato il presepe a metà febbraio, il gruppo di giovani dell'Unità pastorale della Lessinia orientale, che fa capo alla parrocchia di San Bartolomeo delle Montagne, si sono messi al lavoro attorno alla sesta realizzazione del cosiddetto «presepe pasquale», una sacra rappresentazione del mistero della Pasqua costruita sul modello del presepe natalizio.

Lavorando sodo tutte le sere fino a tarda ora, 35 giovani dei paesi che compongono l'Unità pastorale e anche dei paesi vicini, coordinati da Giuseppe Anselmi, hanno prima riflettuto sul tema «Alla sorgente della misericordia», in sintonia con l'anno giubilare, e poi si sono messi all'opera per tradurre anche visivamente i temi teologici della colpa, del perdono, della morte e della risurrezione.

La scena è dominata dalla grande croce in legno alta sei metri e con un'estensione di tre metri dei bracci. Salendo al piano superiore si esce nell'orto degli olivi dove Cristo risorto appare a due personaggi in abiti moderni per attualizzare il messaggio. L'impronta è data dalla grande cascata d'acqua che scende dalla scena dell'apparizione del Risorto e finisce ai piedi della croce per rendere visivamente alche il tema della «sorgente della misericordia».

I giovani hanno espresso questi concetti nel presepe pasquale e li hanno scritti in una lettera indirizzata a papa Francesco e che gli sarà recapitata da un sacerdote che si recherà a Roma in occasione della Pasqua.

«Caro papa Francesco, con immensa gioia ti scriviamo questa lettera. Siamo un gruppo di trenta giovani di Verona, abitiamo in un paesino di montagna dove i due parroci si trovano a seguire sette parrocchie», esordiscono. «Noi tutti siamo impegnati a realizzare questo presepe che sarà inaugurato a Pasqua, convinti che le persone che varcheranno la soglia di questa chiesa potranno meditare sull’amore, che oggi sembra essersi nascosto, ma che invece pretende di essere accolto e testimoniato», scrivono i giovani al pontefice, e concludono chiedendo al papa «il coraggio di non mollare mai» e rivelando che il loro sogno «è di poterlo incontrare».

Il presepe pasquale si aprirà alle visita la notte della vigilia di Pasqua e resterà visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 19 fino al prossimo settembre. Le offerte che i visitatori lasceranno in chiesa saranno utilizzate per la manutenzione ordinaria della chiesa e per il sostegno di alcuni progetti che il gruppo affianca da anni: l'associazione onlus Servi Poveri di Cristo di don Provolo; una casa famiglia di Brentino Belluno e un'adozione a distanza di una bambina boliviana.

Il contributo si può dare anche acquistando i prodotti che i giovani realizzano nel laboratorio della vecchia canonica. Quest'anno agli auguri per il presepio pasquale si aggiungono quelli al piccolo Antonio, primogenito di Giuseppe e di sua moglie Lucia, presentatosi alla vita la sera di lunedì, dopo la domenica delle Palme.

 

V.Z.

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